Care ragazze, cari ragazzi, purtroppo il vostro periodo di servizio civile ha coinciso con l’emergenza Coranvirus, e per questo la maggior parte dei percorsi è stata sospesa.
Mi dispiace moltissimo: cercheremo di trovare il modo per recuperare questo tempo e farvi completare il periodo previsto non appena ce ne saranno le condizioni.
So che invece alcuni di voi stanno continuando perché impegnati in Enti che stanno fronteggiando, in modi diversi, l’emergenza: voglio ringraziarvi, vi siamo davvero grati per quanto state facendo in difesa della Patria, incarnando pienamente lo spirito del servizio civile.
A tutti gli altri voglio mandare un messaggio: anche se in pausa, siete parte di una straordinaria squadra della solidarietà che coinvolge migliaia di giovani, in ogni parte del Paese, e che non si ferma mai.
Molti di voi mi hanno scritto, chiedendomi: come possiamo dare il nostro contributo in questi giorni in cui è consigliato stare a casa?
Un modo c’è: nelle ultime ore abbiamo lanciato, insieme a campioni dello sport, la campagna “distanti ma uniti”.
Vogliamo far arrivare a tutti due messaggi.
Vogliamo far arrivare a tutti due messaggi.
Il primo: in questo momento occorre stare a casa ed evitare ogni spostamento non necessario.
Il secondo: stare a casa non significa essere soli.
Siamo parte di una comunità unita, anche se per forza di cose in questi giorni dobbiamo stare distanti.
Aiutateci a smentire il luogo comune che, a causa di qualche decina di irresponsabili che postano foto di aperitivi e feste, sta colpendo un’intera generazione. I giovani italiani non sono questo, ed è il momento di dimostrarlo!
Pubblicate anche voi la foto, magari insieme ai vostri consigli su cosa fare mentre si è a casa, coinvolgete i vostri amici in questa catena, facciamo sentire a tutti che si può essere, davvero, distanti ma uniti.
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